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Marco Molteni:
Sound designer , sound engineer e studio owner.

venerdì, aprile 09, 2010

Home Recording: come registrare il basso efficacemente in 10 mosse

"Il basso è l'anima di un disco." E se lo dice Rik Pekkonen!
Con lui mi trovo d'accordo, infatti è facilissimo sentire demo e anche dischi prodotti in cui i bassi fanno ribrezzo.
Intendo dire che o sono troppo predominanti rendendo l'ascolto difficoltoso e il pezzo confuso (it sounds really muddy!), oppure sono troppo miseri e sembra quasi che la cassa sia lì da sola a tentare di dare groove.
Il groove è quello che ci fa fare su e giù con la testa, è fondamentale in ogni genere musicale. Molti generi sono distinguibili addirittura per il modo in cui il basso "tira".

Ci sono 2 modi per registrare il basso :

1) in D.I. 
2) dall'ampli.

Prendiamo in esame il primopunto. La D.I (direct injection box) serve a trasformare il segnale di linea sbilanciato in un segnale bilanciato. Ci sono D.I attive , a valvole e passive (le passive sono bidirezionali). Ecco un'approfondimento.
Si usano nel 90% dei casi e garantiscono un risultato buono anche se piuttosto economiche. La migliore sul mercato è della Demeter Tube VTB-2B, come rapporto qualità prezzo, ma 599 dollari sono comunque tantini.

Evitate quelle della Beheringer! 

Costano 30 euro ma vanno forse bene per i live.
La mitica Sans Amp  (usata da moltissimi bassisti anche live come effetto) vi permette di sperimentare anche un pò col suono. La si trova usata a 150 euro.
Registrare in D.I. è il metodo che in casa funziona meglio. Con la Sans Amp è un pò come avere un ampli per basso in una scatoletta.  In questo caso il basso è molto importante, non potete pretendere risultati pro con un basso da 100 euro.

Personalmente adoro questo Ricken Backer anche se molto costoso:

So che tra di voi ci sono dei pazzi che si vogliono cimentare nella registrazione dell'ampli in casa ecco i 10 step che vi faranno evitare di bestemmiare in tutte le lingue (anche quelle antiche) :

1) Si possono usare sia combo Markbass ,che sono ottimi, o testate come Ampeg per esempio (la si trova a noleggio per "pochi" euro al giorno). La cassa può andare sempre bene (i 30 hertz non ci intessano vero?), ci sono anche ottime casse economiche, ma se il vostro amico bassista superfornito ha una cassa Ampeg li si che si scatena l'inferno.

2) Il miglior microfono per rapporto qualità prezzo è l' AKG D-112.  E' un microfono per kick, ecco perchè va benissimo anche per riprendere il basso.

3)Piuttosto che una stanza grande usatene una piccola per predisporre l'ampli. Meglio ancora se è un ripostiglio dove la mamma mette i vestiti. Chiudete l'ampli li dentro dopo aver applicato del bugnato (meglio del piramidale) sulla maggior parte delle superfici. Questo trattamento rende la stanzetta simile ad un booth.

4)Posizionate il microfono a 10/12 centimetri da uno dei coni della cassa e leggermente decentrato. La capsula microfonica deve essere parallela al cono.

5)Il basso è uno strumento molto dinamico. Anche se viene registrato attraverso un ampli che applica già una discreta compressione al segnale, andrà ulteriormente compresso per essere domanto al meglio. Per rendervi conto di quello che state registrando, aprite un compressore sulla traccia del basso e settate attacco e release veloci (giocateci un pò anche a seconda della parte che dovete registrare per ottenere il massimo) con una ratio almeno di 4:1 (se fate slap provate come vi funziona l'8:1). In questo modo vi verrà più spontaneo suonare con un tocco regolare.

6) Se sull'ampli avete un EQ a bande incorporato tagliate tutto sotto i 30/35 hertz. Non ne avrete bisogno in primis e soprattutto queste non sono mai frequenze ben rappresentate da casse economiche.

7)Usate un programma professionale, come Logic o Cubase per esempio. La scheda audio deve essere qualitativamente buona. Le Fireface 400 sono ottime anche se costicchiano; ma se volete cimentarvi nell'home recording un minimo di budget va preventivato. Più economica è la MOTU 8 PRE, comunque ottima per il risultato che dovete ottenere. Ci vuole una coppia di monitor da studio , ci sono economici anche a 200 euro o meno, usati vanno benissimo, di solito sono oggetti che vengono trattati con molta cura. Cercate le KRK Rokit 5 o le Yamaha NS-10.
  
8) Giudicate il suono che esce dai monitor e non direttamente dall'ampli!

9) BASSO DISTORTO: attenzione! La maggior parte dei distorsori per basso non fanno bene il loro lavoro. Tendono a tagliare o a confondere proprio le frequenze basse! Uno dei migliori è senz'altro il Bass Bigg Muff Pi (ha l'opzione bass boost e dry, costa sulle 90 euro).

10) Divertitevi a registrare i vostri take e ad aggiungere effetti come con chorus o flanger per ottenere suoni diversi.

3 commenti:

  1. Big Muff rulez! grande marco! Marasma

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  2. Si beh Big Muff il migliore, parliamone, taglia una marea di frequenze!

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  3. Secondo te Giulio quale fuzz/distortion per basso mantiene quelle frequenze che il Muff taglia?

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